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Il titolo e il nome dell'autore sembrano condurci in atmosfere più sudamericane che italiane, invece dietro lo pseudonimo di Alarico Casse si nasconde sicuramente una donna italiana, sulla cui identità però non esistono ancora certezze. Una donna con un nome da uomo che di sé raccontava "Mi piacciono le giraffe, i tucani e i pesci d'acquario", e che in questi racconti sa narrare con estrema maestria situazioni del quotidiano che mettono in scena miserie e virtù dei protagonisti. Incontriamo così la disperazione di una madre a cui hanno ucciso il figlio, la curiosità della bambina Isabella che guarda con ammirazione una signora intenta a scrivere a macchina, o ancora l'ometto pauroso che non riesce neanche ad attraversare le strade trafficate di una rumorosa Roma anni Sessanta, messo all'angolo come un topo...